Gramsci Gay
1920. Lo sciopero delle lancette – duecentomila lavoratori pronti a instaurare la rivoluzione comunista in Italia – è stato un grande fallimento. Un Antonio Gramsci non ancora trentenne si confronta con gli operai torinesi per convincerli che la strada dell’agitazione è ancora quella giusta da percorrere.
2019. Su un muro del carcere di Turi viene imbrattato un famoso murales dedicato a Gramsci, che proprio in quel carcere aveva passato cinque anni di prigionia scrivendo gran parte dei suoi densi Quaderni: una mano anonima ha scritto ‘gay’ sulla fronte del grande politico e filosofo marxista italiano.
Lo spettacolo riflette sul rapporto fra politica e indifferenza, impegno e disillusione, fuoco e cenere.
Di Iacopo Gardelli
Con Mauro Lamantia
Regia Matteo Gatta
Produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri
Spettacolo vincitore della Borsa Teatrale Anna Pancirolli 2022
e del bando Teatro… Voce della società giovanile 2022