Gamberetti

Gamberetti è un manifesto di inettitudine e fallimento, un “carro” di forme dello spettacolo dal vivo di cui Vincenzo è il protagonista. La scena si apre come una classica serata di stand up comedy dove Vincenzo si racconta al pubblico, ironizzando sulle proprie disavventure amorose, sulla sua famiglia e sulla fobia dei gamberetti. Mentre la narrazione incalza, appaiono altre figure sul fondo della scena, evocate dalle parole di Vincenzo: compare una donna incinta che si trasforma in scimmia, simbolo delle sue pulsioni sessuali, e due uomini che iniziano a mangiare gamberetti, simbolo della sua fobia. La miccia della bomba è accesa e trascinerà il pubblico in un grottesco viaggio nella mente del protagonista.

Gamberetti cerca di esaminare l’ansia sociale e, ispirandosi al testo di Desmond Morris “La scimmia nuda”, sviluppa una riflessione sulla fobia e sull’evoluzione, il tutto inquadrato nel macro tema del fallimento esistenziale. Vincenzo tenta per due volte di raccontarsi al pubblico, ma viene sistematicamente interrotto. La prima volta il pubblico si distrae e Vincenzo cerca invano l’attenzione degli spettatori, poi la situazione si ribalta e, disturbato da ciò che accade alle sue spalle, è lo stesso Vincenzo a trovarsi dentro la sua psiche, in diretto conflitto con se stesso.

Mentre Vincenzo è soggiogato dalla sua fobia, è la scimmia a compiere il percorso evolutivo e vestire i panni di Homo Sapiens alla ricerca dell’origine dell’ansia che affligge il protagonista. Vincenzo ha bisogno di essere tranquillizzato, di qualcuno che si prenda cura di lui ma non sa come e dove cercare questa tranquillità. Ci penserà lo spettacolo a spiegare indirettamente che la ricerca di tranquillità è il tentativo di ricongiungersi al battito cardiaco della madre.

Leitmotiv dello spettacolo è l’immagine del cuore nella testa, caratteristica anatomica dei gamberetti, intesa come metafora della disfunzione di Vincenzo. Nel finale egli stesso avrà una grossa testa, fibrosa e pulsante, nella quale sono racchiuse le sue paure. La sua incapacità di esprimersi è rappresentata da un battito cardiaco anch’esso limitato ai confini della sua testa.

Compagnia: Lenti a contatto
Produzione esecutiva: Strabismi
Drammaturgia: Sebastiano Ragni
Regia: Serena Franchi Bono

Con:  Carlo Guglielminetti, Piero Lanzellotti, Riccardo Mori, Gilda Rinaldi Bertanza
Musiche: Guido Tongiorgi
Scenografia: Maria Arena
Supervisione artistica: Andrea Cosentino
Con il sostegno:  Università di Roma La Sapienza, Spin Time Labs, Comune di Pretoro, Spazio MAI

Si ringrazia:  Michela Becciu, Carmelo Mulè, Alessandro Sesti

Trailer: https://rb.gy/bqyw8b

Spettacolo semifinalista del Premio Scenario 2023

Spettacolo vincitore del bando “Vestiti della vostra pelle” 2023 condotto da

Andrea Cosentino e Guido Di Palma, organizzato da La Sapienza, Università di Roma

Spettacolo selezionato da Festival Strabismi 2024

Spettacolo segnalato Generazione Risonanze 2024

 

Data Evento:
20/12/2024
Orario:
21:00
Artista:
Produzione esecutiva: Strabismi. Drammaturgia: Sebastiano Ragni Regia: Serena Franchi Bono

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Testo e regia Giuseppe Tantillo