Crazy Bosnian guy è una guida turistica e ci accompagna per le strade della sua città, Mostar, nel sud della Bosnia Erzegovina. È un personaggio loquace, sopra le righe: il suo soprannome, se l’è guadagnato sul campo. Mentre il tour procede, veniamo risucchiati nel turbine dei ricordi. Crazy Bosnian guy negli anni Novanta era un ventenne: la guerra nei Balcani è viva nella sua memoria.

Ci parla della ricchezza della Jugoslavia di Tito, del crollo della confederazione, dell’avvento di governi instabili, del sentimento jugonostalgico. E della situazione attuale, definita dagli stessi abitanti ‘una polveriera pronta ad esplodere’. Lo spettacolo nasce da mesi trascorsi in Bosnia Erzegovina. Il personaggio protagonista è un collettore di racconti, interviste, cevapi mangiati e sigarette fumate insieme a abitanti di Mostar, Sarajevo e Srebrenica. Questo lavoro racconta di una guerra e di un dopoguerra, una storia avvenuta a pochi passi da noi, della quale iniziamo già a sapere molto poco.

Testo e regia Federica Cottini

Con Michelangelo Canzi

Scene Mattia Franco, Alice Capoani Costumi Nunzia Lazzaro, Fabiola Soldano

Luci Paolo Latini, Simona Ornaghi Grafiche Anna Farina

Produzione Binario Vivo – Teatro Nuovo di Pisa